15 Giugno 2023






Molto spesso si dice che la colazione è il pasto più importante della giornata e senza quella di questo giorno, probabilmente, non avremmo potuto sopravvivere a questa giornata.
La nostra prima meta: la scuola, ci abbiamo messo un po' ad arrivare ma alla fine siamo riusciti nel nostro intento.
Dopo un breve giro dell’Istituto , che abbiamo scoperto essere molto diverso dalla nostra scuola, ma allo stesso affascinante, abbiamo svolto con il prof. Thorsten Schütz alcune attività che ci hanno aiutato a comprendere meglio il mondo della Streitschlichtung.
Abbiamo iniziato le nostre attività di formazione attraverso dei giochi.
Il primo era un’attività rompi ghiaccio, chiamata nodo di Gordio. In questo gioco i ragazzi dovevano mettersi in cerchio, spalla contro spalla, chiudere gli occhi, incrociare le braccia in avanti e afferrare le mani dei compagni. Una volta aperti gli occhi l'obiettivo era quello di sciogliere, attraverso la comunicazione e il lavoro di squadra, il nodo creato con le nostre mani, senza mai lasciare la mano del compagno.
La nostra formazione è continuata con una lettura di una scheda che presentava gli snodi principali di un incontro tra uno Streitschlichter e due ragazzi in conflitto tra di loro. La spiegazione del professore era in tedesco, ma la prof Giurlani ha tradotto tutto in italiano. 
A questo punto abbiamo svolto un'attività che ci vedeva divisi in due gruppi: il primo è stato mandato fuori dalla stanza e gli è stato detto di raccontare alla persona con cui avrebbero parlato i propri piani per l'estate. Al secondo gruppo, rimasto in classe, era stato detto di mostrarsi interessati alle parole delle persone del primo gruppo. Ci siamo seduti, una persona del primo gruppo davanti a una del secondo, per mettere in pratica questa attività e abbiamo anche ripetuto l'attività cambiando compagno, per avere ben chiare le dinamiche. A questo punto è stato chiesto al primo gruppo di uscire nuovamente e i membri hanno ricevuto l’istruzione di raccontare qualcosa che li emozionava e li rendeva molto felici, mentre al secondo gruppo era stato detto di mostrarsi del tutto disinteressato a quello che sarebbe stato loro raccontato. 
Per concludere l'attività chi aveva raccontato la propria storia ha dovuto dire come si era sentito parlando con una persona che non mostrava per nulla interesse a ciò che diceva. I ragazzi in questione hanno espresso disagio e imbarazzo, altri invece hanno cercato di aggiungere enfasi al loro racconto per farsi ascoltare, altri ancora hanno quasi provato rabbia nel non essere ascoltati. Invece i ragazzi incaricati di ascoltare hanno dovuto spiegare in cosa consisteva il buon metodo di ascolto che avevano attuato nella prima parte dell'attività; quindi contatto visivo, un sorriso rassicurante, annuire ed esprimere positività attraverso le espressioni.
Il messaggio di questa attività era l'importanza di mostrare interesse, in modo che nella mediazione dei conflitti i ragazzi si sentano ascoltati e compresi e abbiano voglia di sfogarsi, esprimere le proprie emozioni e spiegare come è iniziato il conflitto, così da trovare una possibile soluzione insieme.
L'ultimo gioco invece consisteva in un'attività che prevedeva di mettersi schiena contro schiena con un altro compagno. Uno dei due ha ricevuto un disegno, che doveva essere descritto, attraverso elementi base, come linee o forme geometriche, da chi lo ha ricevuto, al compagno che l'avrebbe dovuto disegnare nel modo più fedele possibile al disegno originale, ma senza sapere di cosa si trattasse. L'elemento essenziale di questa attività era l'ascolto per capire cosa e come si dovesse disegnare. Inoltre era importante la fiducia nel compagno e il mettersi nei suoi panni.
Dopo un pranzo abbondante a base di Kartoffeln ci siamo diretti verso la stazione dove, grazie ad un autobus, siamo arrivati alla seconda tappa del nostro viaggio: la miniera di ferro di Bindeweide.
La nostra guida, il Sig. Joachim ci ha mostrato com'era la vita e il lavoro in miniera.
La miniera è stata aperta nel 1837 e venne chiusa nel 1932, a causa di una crisi economica e della presenza di acqua, il cui drenaggio aveva costi molto alti; qui sono state estratte all'incirca 5 milioni di tonnellate di ferro.


Per molto tempo la miniera è stata chiusa, ma nel 1987 è stata riaperta e oggi è una delle strutture geoturistiche più importanti del Westerwald. 
Da allora i volontari che accolgono i turisti in questa miniera hanno raccontato la storia di come i minerali si sono formati in un lontano passato, attraverso l'estrazione sotterranea, fino ad un ulteriore lavoro nelle fucine.
Questa visita ha colpito un po' tutti nel profondo perché ci ha avvicinato ad una realtà dimenticata, dove i lavoratori e gli animali erano trattati in condizioni molto precarie.
A questa realtà non viene data spesso importanza, nonostante sia stata alla base della storia del territorio che ci ospita.
Dopo un ritorno in bus a Betzdorf la giornata si è conclusa con una cena che abbiamo gustato molto.

Bevini Annachiara, Argenton Alice, Zhang Qing, Vellani Ines, Terzilli Matteo, Mantovani Greta

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